Alcuni retroscena

 

Vasili Pukirev La dote (1873)

  L’entusiasmo con cui, a suo tempo, progettai questa lavoro, pur non essendo venuto meno, si è unito ad una sensazione di sconcerto e, a volte, di smarrimento. L’intenzione iniziale di architettare un lavoro organico riguardante una fase decisiva per lo sviluppo della modernità, come la transizione dal diciannovesimo al ventesimo secolo, si è scontrata con una massa di riferimenti, di nomi e di circostanze in un garbuglio estremamente complesso. Le fonti bibliografiche cui ho attinto non sono peraltro numerose, ma il quadro di rimandi che ne scaturisce richiederebbe decisamente più tempo ed attenzione. Ho avuto l’ennesima riprova che, in assenza di sicuri riferimenti tradizionali, autori che dimostrano interessi meno moderni e banali della media, non sono in grado di discernere “il grano dal loglio” unendo in un unico calderone realtà solo apparentemente assimilabili. Una delle strategie preferite dagli artefici dell’assordante confusione che ci circonda è sempre stata quella di mescolare artatamente verità e menzogna.

  Il primo testo che ho consultato, sulla scorta di una recensione attendibile 1) è un’opera dell’antropologa Cecilia Gatto Trocchi, dal titolo già significativo, “Il Risorgimento esoterico”2). Col termine esoterismo l’autrice intende riferirsi a qualsiasi manifestazione o pensiero che sfugga alla “vita ordinaria”, dallo spiritismo all’occultismo fino alla Massoneria, senza alcuna preoccupazione d’ordine dottrinale.

  L’interesse del testo risiede comunque nella ricchezza di notizie sui legami, talora insospettabili, di eminenti personaggi, tuttora “venerati” in ambito profano e no, con le correnti dissolventi che hanno preso possesso del mondo moderno, spesso proprio grazie ai docili servigi di queste “personalità”.

  Si viene così a sapere che Giuseppe Mazzini era un convinto assertore non solo dell’indipendenza italiana ma anche della reincarnazione 3). Conobbe la Blavatsky, fondatrice del Teosofismo, e postulò con chiarezza il suo pensiero sull’evoluzione delle esistenze, in una chiave progressista solo apparentemente antipositivista. “La vita è una delle serie indefinite di esperienze educative che noi attraverseremo qui e altrove, e i risultati delle quali non vanno mai perduti la cui meta è costante…” Questa indefinita continuità della vita è vista da Mazzini come un oceano seminato di isole che sono le varie, indefinite esperienze. “…Ma non sarà possibile che in altri mondi della nostra galassia, o nelle infinite altre vie dell’universo vivano esseri con le nostre forme che progrediscono continuamente per miglior ambiente fisico nelle forme corporali, nelle qualità intellettuali morali e spirituali?” … Egli (Mazzini) vedeva nello spiritismo la religione dell’avvenire, in quanto conforme alla logica, alla coscienza e alla evoluzione dell’umanità…” 4)

   Ritengo sufficiente questa citazione per dare nuova luce ad uno dei padri del risorgimento, in una chiave meno solida ma ben più aperta ad influenze a dir poco temibili.

   Spostandoci in ambito letterario, troviamo alcuni celebrati scrittori alle prese con grottesche manifestazioni dei bassifondi psichici. Luigi Capuana, caposcuola del Verismo, alla ricerca di una visione sempre più oggettiva, asettica e “scientifica” della realtà, fu attentissimo ricercatore nel campo dell’occultismo e della “metapsichica” (l’attuale parapsicologia) cercando di coinvolgere anche lo scettico Pirandello.   Immancabili i suoi rapporti col Teosofismo e la sua fede nello spiritismo, “religione dell’avvenire”.

  Alessandro Manzoni, a causa delle insistenze del figliastro, Stefano Stampa, assistette a sedute di “magnetizzazione”, in cui il soggetto è ipnotizzato e completamente succube della volontà del “magnetizzatore”.5)

  Sempre secondo la Trocchi: “La moda delle sedute con i tavoli danzanti dilagò nei ceti sociali più alti e coinvolse sperimentatori con buona preparazione scientifica come Giuseppe Terzaghi, Enrico Dal Pozzo – professore di chimica e fisica, ex barnabita condannato dal Sant’Uffizio -, Francesco Argenti – decano dell’Università di Padova -, Cesare Lombroso… Nella capitale piemontese, l’ambiente intellettuale antipapale e anticlericale alimentò gli interessi spiritici (condannati dalla Chiesa) soprattutto dopo l’adesione di Vittorio Emanuele II che in sintonia con la fama di appartenere a una famiglia che amava le pratiche esoteriche, favorì il medianismo. Suo figlio Umberto, allora principe di Napoli, e la futura Regina Margherita erano in contatto con ambienti spiritici napoletani e partecipavano a sedute medianiche “come avevano già fatto alcuni appartenenti alla casa dei Borboni tra cui il principe Luigi””6)

  È René Guénon a ricordare l’adesione di Victor Hugo alla causa spiritistica, ricordando tra l’altro che: “ ...nei letterati il sentimento predomina per lo più sull’intelligenza, e lo spiritismo è soprattutto un fatto di sentimento. Quanto agli scienziati che, avendo affrontato lo studio dei fenomeni senza idee preconcette, furono indotti, in modo più o meno indiretto o dissimulato, ad assumere le prospettive degli spiritisti […] possiamo dire fin d’ora che la loro competenza è limitata ad un campo ristretto a causa della loro specializzazione, e che, al di fuori di tale campo, la loro opinione non ha maggior valore di quella del primo venuto.”7)

  Il novero di scienziati, non solo italiani, che assistettero a singolari “performances”, è nutritissimo e di straordinario livello.

  Consultando l’elenco dei membri della Society for Psychical Research 8) troviamo: Bergson, Freud, Wallace, padre insieme a Darwin dell’evoluzionismo; antropologi come Cesare Lombroso, fisici come J. Thompson, Nobel nel 1906, William Crookes, Nobel nel 1907, e Madame Curie, due volte Nobel; astronomi come Camille Flammarion; il fisiologo Charles Richet pioniere dell’immunologia e Nobel nel 1913; Alfred Binet, psicologo e creatore dei test di intelligenza, Carl Gustav Jung, William James e Stanley Hall, massimi rappresentanti della psicologia americana. Statisti come William E.Gladstone, esploratori come Henry Morton Stanley. Tra i narratori e poeti ricordiamo Sir Arthur Conan Doyle, Lewis Carroll, Alfred Tennyson.   

  Nella genesi del movimento spiritista, che scaturì negli Stati Uniti a Hydesville nel 1848, secondo René Guénon 9) non sarebbe estranea l’azione di iniziati, sia pure non di rango elevato, ma comunque in possesso di conoscenze “non ordinarie”. Egli si riferisce in particolare ad un impulso esercitato da appartenenti o emissari di una organizzazione, la H.B. of L. (Hermetic Brotherhood of Luxor), che si ritrova anche alle origini del Teosofismo. Il movente fu quello di controbattere il materialismo imperante sul suo stesso piano, quello dei fenomeni, favorendo eventi che la mentalità corrente non avrebbe potuto spiegare. Le considerazioni e gli accenni che si ritrovano nel secondo capitolo dell’”Errore dello spiritismo” sono interessanti ed enigmatiche al tempo stesso, dando ad intendere che, a causa dei pericoli insiti in ogni forma di “volgarizzazione”, il movimento spiritista abbia assunto delle dimensioni incontrollabili per i suoi “ispiratori”.

  Un’affermazione del genere, all’inizio di un testo che critica con la consueta maestria le divagazioni tutt’altro che innocue degli occultisti e dei cultori della “medianità”, fa riflettere sui retroscena delle vicende storiche e sulla “spontaneità” di determinati eventi che sembrano non avere una causa immediata individuabile.

  Malynski e De Poncins 10) affermano al riguardo: “Sempre di nuovo si trovano centinaia di migliaia di uomini tanto ingenui da credere, che qualcosa possa realizzarsi da solo, possa uscir dal nulla senza esser stato fatto da qualcuno. Basta appena riflettere su ciò, per vedervi un’assurdità filosofica e una sfida al buon senso.”

 

NOTE

 

1)     P.Nutrizio “Sul “Risorgimento esoterico” in:

   Pietro Nutrizio e altri, “René Guénon e l’Occidente”, Luni, Milano 1999, p.287

2)     Cecilia Gatto Trocchi, “Il Risorgimento Esoterico”, Mondadori, Milano 1996

3)     Id., op. cit. p.23 e sgg.

4)     op. cit. p.27

5)  op. cit. c.II e c.VI

6)  op. cit. p.40

7) R. Guénon “Errore dello spiritismo”, Rusconi, Milano 1974, p.40

8) “La Society for Psychical Research era stata fondata nel 1882 dal filosofo cantabrigense Henry Sidgwick, con lo scopo di svolgere uno studio rigorosamente scientifico dei fenomeni parapsicologici.”  Da G. Scarpelli, “Il cranio di cristallo”, Bollati Boringhieri, Torino 1993, p.137

9) R. Guénon op. cit. c.II

10) E. Malynski L. De Poncins, “La guerra occulta”, Arktos, Carmagnola 988, p.78. Testo recensito da René Guénon sul primo tomo di “Etudes sur la Franc-Maçonnerie et le Compagnonage”, Parigi 1975

Commenti

  1. Carissimo Sergio, ottimo articolo, semplice, chiaro, interessante.
    Vengono chiamati in causa nomi illustri di sedicenti intellettuali; utile per chi ama approfondire tematiche tradizionali poiché crea una piccola corazza nei confronti della diffusione di teorie (eterodosse) di ogni genere, e avallate da coloro che oggigiorno chiamiamo vip (e sappiamo quanto i nuovi profeti, cioè gli influencer, siano venerati!). E sarebbe proprio interessante anche scovare i mercenari attuali della falsa spiritualità, cavalieri della confusione, che sguazzano tra emittenti televisive e radiofoniche, carta stampata, e chi più ne ha più ne metta. Certo, in questo preciso momento dove l'interesse nazionale è volto alla canzone popolare (che sarebbe meglio chiamar "volgare"), ci si chiede se chi utilizza la musica per promuovere un ideale, considerando la povertà di vero intelletto nei "pensieri e parole" + musica, sia consapevole o meno dell'innaturalità di ciò che sostiene. Quel che è stato seminato tempo addietro, fruttifica oggi abbondantemente. Certo la qualità dei semi ...
    Gabriele F.

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