Presentazione di "Considerazioni sul libro della Genesi tratte dall’opera di René Guénon"
Sottolineare l’importanza del
libro della Genesi è scontato ma doveroso, e affrontarne lo studio con il
massimo rispetto viene di conseguenza.
Lo scopo di questa raccolta è di avvicinare il significato più elevato
delle Scritture, quello che Dante definirebbe “anagogico”, tramite gli scritti di René Guénon. Il metafisico
francese non si dedicò specificamente all’esegesi biblica ma disseminò nei suoi
scritti, improntati all’universalità della Dottrina, riferimenti ai testi sacri
di diverse tradizioni, comprendendo quindi anche Ebraismo e Cristianesimo.
Così come già proposto per l’Apocalisse[i] e il
Vangelo di Giovanni[ii],
i brani del testo sacro sono seguiti da estratti dall’opera guenoniana, senza
ulteriori chiose o commenti.
Il lavoro è stato suddiviso in sei sezioni, (Creazione e manifestazione, Il Paradiso, Caino e Abele, Per un quadro
d’insieme delle quattro età, Il viaggio di Abramo. Melki Tsedeq, Il simbolismo
della scala) precedute ognuna da un breve saggio introduttivo.
Resta inteso l’invito a continuare la lettura di Guénon, non in quanto
studioso a sé stante, ma per allargare il proprio orizzonte arrivando a
disporre di una “corazza impenetrabile”
contro le debordanti suggestioni di questo scorcio di Kali Yuga.
Coomaraswamy esamina a fondo la questione della necessità cosmica del sacrificio:
Questa tensione verso l’Unità permea
l’Induismo, come spiega Eliade:
Alla luce del simbolismo legato alle iniziazioni artigianali si può
aggiungere che…
Inoltre il sacrificio, dal punto di
vista tradizionale, “è destinato
essenzialmente a stabilire una certa comunicazione con gli stati superiori ed è
completamente alieno dalle idee occidentalissime di «riscatto» o di «espiazione»
e altre del genere, idee che possono comprendersi solo dal punto di vista
specificamente religioso.”[8]
Per Eliade:
Lo stesso autore in un’altra opera afferma:
“Chi offre il sacrificio […] sa che in
cambio riceverà una misura piena, o piuttosto una misura superiore, perché
anche se i suoi beni sono limitati, quelli di chi riceve il sacrificio sono
inesauribili.”[11]
Nel contempo “Il sacrificio ha carattere di obbligatorietà; [non di ordine morale
ma rituale][12]
Noi dobbiamo fare ciò che già fecero gli
dèi.”. Se ne parla sovente come di un “lavoro” (karma). Così, come per i latini
operare corrispondeva a sacra facere = ίεροποιείν, nell’India, ove si insiste
molto sull’azione, ben operare significa propriamente compiere atti sacri.”[13]
Nato a Torino nel 1959, Sergio Castellino è da sempre residente a Sanremo, dove ha insegnato Scienze Naturali nel locale Liceo, fino al 2021. Da tempo si dedica a studi tradizionali, avendo come riferimento autori come Guénon e Coomaraswamy. Ha pubblicato come curatore L’Apocalisse di Giovanni alla luce dell’insegnamento di René Guénon (II ed. 2020); Lessico Indù nell’opera guénoniana (2020); la traduzione e la postfazione di San Bernardo di Guénon (2022); René Guénon e la Libera Muratoria (2023); Il Vangelo secondo Giovanni nell’opera di René Guénon (2024); ha contribuito al Glossario di Metapolitica (2024) e alla raccolta Nel Regno della Quantità (2024). Cura il blog Rito e simbolo e una pagina Facebook.
[1] A.K.
Coomaraswamy, Sir Gawain e il Cavaliere Verde, Adelphi, Milano 1986, p. 144.
[2] S.I. p. 189.
[3] S.I. p. 261.
[4] A.K. Coomaraswamy, Induismo e Buddismo, cit., p. 21.
[5] M. Eliade, Il mito dell’eterno ritorno, Rusconi,
Milano 1975, p. 83.
[6] S.S.S. c. 46 p. 259 n. 3; Cfr.
Rig-Vêda, X, 90.
[7]
S.I. p. 190.
[8] U.D.V. c. 21 p. 200 n. 2.
[9] M. Eliade, I riti del costruire, Jaca Book, Milano
2017, p. 81.
[10] A.K. Coomaraswamy, Autorité Spirituelle et Pouvoir Temporel
dans la perspective indienne du gouvernement, Arché, Milano 1985, p. 100 in
nota: “…la base du sacrifice est un
échange de cadeaux.” “Nous sommes réellement en présence d’un commerce de
l’homme avec Dieu, mais au sens premier du mot, celui d’établir des relations
personnelles, plutôt qu’au sens moderne de “faire des affaires”. […] le
commerce sacrificiel est un authentique échange de cadeaux de mariage,
l’accord, ou la compréhension mutuelle (samjñāna) sous-entendue concerne autant l’amour qu’un
avantage”.
[11] A.K.
Coomaraswamy, Induismo e Buddismo,
cit., p. 61.
[12] Cfr. I.R.S.
c. 9.
[13] A.K. Coomaraswamy, Induismo e Buddismo, cit., p. 58.
Commenti
Posta un commento