Presentazione de - L’Apocalisse di Giovanni alla luce dell’insegnamento di René Guénon - a cura di Sergio Castellino - Edizioni Lo Studiolo Sanremo 2021 (II ed.)

 


   L’idea di realizzare il testo inerente il simbolismo dell’Apocalisse è nata dall’aver notato  nelle opere di René Guénon frequenti riferimenti sia all’Antico Testamento, in particolare al Libro della Genesi, sia al Nuovo Testamento.

   L’incontro con l’editore Faris La Cola de “Lo Studiolo” di Sanremo ha reso possibile la pubblicazione, che è giunta, in forma riveduta e ampliata, alla seconda edizione.

    René Guénon (Blois 1886 - Il Cairo 1951) ha svolto un’insostituibile funzione di rettificatore delle deviazioni del mondo moderno e di esegeta della Tradizione nel senso vero del termine al di là di ogni contraffazione.

   La sua ampia produzione comprende anche scritti dedicati specificamente alla Tradizione Cristiana, alcuni dei quali frutto della collaborazione – dal 1925 al 1927 - con la rivista Regnabit d’intesa con l’eminente studioso Charbonneau-Lassay.

   I diciannove articoli in questione, alcuni dei quali già presenti in “Simboli della Scienza Sacra”, sono stati raccolti nel volume “Écrits pour Regnabit” nel 1999.

   Aperçus sur l’Ésotérisme chrétien” (1954) ne contiene altri nove a tema cristiano apparsi sulle riviste “Le Voile d’Isis” e “Études Traditionelles”.

   Inoltre Guénon fu autore di un breve saggio dedicato (1929) a San Bernardo, figura centrale del Medioevo, indefesso difensore della Fede e dell’unità della Chiesa e ispiratore dei Templari quali Custodi della Terra Santa, cioè del Centro del Mondo.      Pur conscio della mancata o parziale accettazione dell'opera guenoniana da parte del mondo cattolico non ho ritenuto tuttavia di trascurare gli sviluppi di una lettura delle Scritture in una prospettiva simbolica e metafisica, oltre ogni divergenza esteriore.

    L’Apocalisse, in greco Αποκαλυψις cioè “Rivelazione”, compimento del Nuovo Testamento, merita un rispetto particolare perché suggellata da una benedizione:

    Ap. 22 6Poi mi disse: "Queste parole sono certe e veraci. Il Signore, il Dio che ispira i profeti, ha mandato il suo angelo per mostrare ai suoi servi ciò che deve accadere tra breve. 7Ecco, io verrò presto. Beato chi custodisce le parole profetiche di questo libro".

  …e da una maledizione all’indirizzo degli incauti:

    Ap. 22 18Dichiaro a chiunque ascolta le parole profetiche di questo libro: a chi vi aggiungerà qualche cosa, Dio gli farà cadere addosso i flagelli descritti in questo libro; 19e chi toglierà qualche parola di questo libro profetico, Dio lo priverà dell'albero della vita e della città santa, descritti in questo libro.

    Pare superfluo rilevare quanta attenzione abbia sempre attirato un testo di carattere profetico, ricco di immagini e di protagonisti, e pervaso di complessi simbolismi di carattere numerico, geometrico e anche architettonico.

    Il suo autore, Giovanni Evangelista, occupa un posto privilegiato nel novero degli Apostoli, come testimoniato dal seguente brano:

    Giov. 21 21Or, vedutolo, Pietro chiese a Gesù: “Signore, e di lui che sarà?” 22Gesù gli rispose: “Se voglio che egli resti, finché io ritorni, che te ne importa? Tu seguimi”. 23Si sparse perciò tra i fratelli la voce che quel discepolo non doveva morire. Gesù invece non gli disse che quel discepolo non doveva morire, ma: “Se voglio che egli resti, finché io ritorni, che te ne importa?”.

    Per Guénon infatti San Giovanni è spesso considerato come il capo della Chiesa interiore, e, secondo certe concezioni di cui troviamo qui un indizio, lo si vuole opporre a tale stregua a San Pietro, capo della Chiesa esteriore; la verità è piuttosto che la loro autorità non si applica allo stesso dominio.”[i]

      Nel testo, trattandosi di un’antologia, sono stati riportati solo i brani dell’Apocalisse a cui è stato possibile attribuire un commento. Non è stata aggiunta alcuna chiosa, non volendo e non potendo ambire all’esaustività e rifuggendo dalla volontà di sistematizzare gli argomenti, che è quanto mai anti-metafisica.[ii] Si è lasciata così al lettore la possibilità, che auspico sia sfruttata, di approfondire personalmente i temi simbolici toccati.

 

 

 

 

 



[i] Esoterismo di Dante c.4 p.38 n.1

[ii]La metafisica, proprio perché è al di fuori e al di là delle relatività, le quali appartengono tutte all’ordine individuale, sfugge a ogni sistematizzazione, allo stesso modo e per la stessa ragione per cui non si lascia comprendere in nessuna formula.Introduzione generale allo studio delle dottrine indù p.108

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