Un segno, vogliamo un segno! (2)

 

Hyeronimus Bosch, Il giardino delle delizie, dettaglio (1480-1490) , Madrid, Museo del Prado

    Prosegue la sintetica trattazione di fatti inerenti la Biologia non spiegabili con la metodologia dei “tentativi”.

I ) Il miocardio specifico: "Al cuor non si comanda!"

  È macabra constatazione il fatto che un cuore, definito prosaicamente “muscolo cardiaco”, continua a battere anche se espiantato dal corpo di cui faceva parte.   L’impulso alla contrazione parte infatti non da centri esterni, che esistono e hanno funzione regolatrice, ma dall’interno del cuore. I manuali indicano una zona nell’atrio destro, il Nodo seno-atriale, come centro di comando, facente parte del “miocardio specifico”, con cellule a metà strada tra le muscolari e le nervose. La trasmissione dell’impulso contrattile nella parete cardiaca è, d’altra parte, assai delicata, dovendo produrre una spinta efficace, in grado di inviare il sangue con energia fuori dai due ventricoli, situati nella parte inferiore del cuore.

   Infatti la ramificazione dei contatti tra le cellule fa sì che non vi sia una suddivisione in fibre allungate come nei muscoli, ma si tratti di una rete perfettamente collegata e coordinata che ripete una routine per, mediamente, settanta volte al minuto senza tregua. Il “caso” ha voluto che la stanchezza muscolare che anche l’atleta più resistente prima o poi prova non sia di casa nel cuore.

   Se si confrontano le forme dei cuori dei Vertebrati, partendo dai Pesci, passando per Anfibi, Rettili per approdare a Mammiferi e Uccelli, si può intravvedere una complicazione crescente.

   Se per i Pesci è sufficiente un cuore diviso in due parti, per gli Anfibi ce ne vogliono tre, due atri e un ventricolo, così come per i Rettili che nei Loricati – ad es. il coccodrillo – presentano una divisione pressoché completa in due ventricoli.

  Questa partizione è perfetta in Mammiferi e Uccelli che hanno due atri, riceventi, e due ventricoli che inviano il sangue ai polmoni (il destro) e al resto del corpo (il sinistro).

  Vedere in ciò una “evoluzione” testimoniata da una crescente complicazione delle strutture anatomiche e del loro funzionamento è fuorviante.

   Innanzitutto i fattori che rendono un essere un pesce o un anfibio sono nettamente definiti e in intima cooperazione per lavorare armoniosamente sulla scorta di un progetto, non di un abbozzo. Pensiamo alla doppia vita degli Anfibi, acquatici da giovani, con branchie esterne successivamente riassorbite, e terrestri da adulti, con respirazione pulmo-cutanea. Una cotale complessità li avvantaggia forse nella “lotta per la vita”? Al contrario gli Anfibi, proprio per la loro vulnerabilità rispetto a cambiamenti del loro habitat rientrano tra gli “indicatori” della salute ambientale. Non è forzando pesci ad abbandonare l’ambiente acquatico che otterremo rane, rospi e raganelle, semmai gli ingredienti per un buon fritto misto.

2) Perché il respiro diventa affannoso se siamo sotto sforzo? E perché ciò avviene al di fuori del nostro controllo, a nostra insaputa?

   In una ipotetica – e improbabile – classifica per importanza dei nostri vasi sanguigni, che vedrebbe molti ex aequo, le carotidi decisamente non sfigurerebbero. Queste arterie sono deputate a rifornire l’interno della teca cranica, sbrigativamente il “cervello”, e il volto. Non a caso proprio alla loro biforcazione in ramo destro e ramo sinistro sono situati dei corpi detti appunto “carotidei” formati da cellule in grado di valutare principalmente la pressione parziale, - vulgo la concentrazione - dell’ossigeno, in grado di rispondere prontamente in caso di diminuzione stimolando un aumento della frequenza respiratoria. In questa vitale funzione affiancano altri centri situati nel midollo allungato e nel ponte, parti del Sistema Nervoso Centrale poste superiormente al midollo spinale. È possibile ipotizzare una respirazione non regolata da questi formidabili laboratori che forniscono risultati quasi istantaneamente, senza tempi d’attesa?

   È noto che tra i nostri sistemi proprio il nervoso è più avido di ossigeno essendo poi il primo a risentire di una ventilazione non accelerata. Va da sé che una sofferenza a livello nervoso non potrebbe non ripercuotersi sull’organismo in toto, con effetti a valanga estremamente gravi.

   Quindi questi raffinatissimi e rapidissimi centri di controllo come sarebbero saltati fuori? 



Sezione di glomo carotideo
Da Wikipedia

3) L’uovo, una meraviglia misconosciuta.

   A periodi demonizzato a causa del colesterolo, altre volte assolto, l’uovo è un alimento tanto conosciuto quanto consumato pressoché ovunque. 

   Riveste inoltre, quale “Uovo del Mondo” un’importanza centrale nel simbolismo tradizionale, essendo all’origine della manifestazione.[i]

   Ma ci soffermiamo mai sul fatto che ci troviamo di fronte a uno dei tanti capolavori del creato?

   È un esempio inarrivabile di compromesso di successo. Quali termini dovrebbe conciliare: da una parte l’esigenza di robustezza tale da garantire anche un certo isolamento dell’embrione in formazione e dall’altra non esserlo troppo per non rivelarsi, anziché una culla, una bara.

   Il guscio poi non è solamente un involucro fisico ma è una superficie di contatto viva, che consente al pulcino in fieri di scambiare ossigeno e diossido di carbonio.

   Quando al termine della cova arriva il gran giorno il becco del quasi implume nascituro è dotato di un dentino che, espletata la sua funzione, cade senza rimpianti. Altra mirabilia troppo semplice per destare ammirazione. E tutti quegli sventurati che avrebbero ambito alla schiusa prima di qualche provvidenziale mutazione casuale come se la sarebbero cavata?

   Perfezionare un uovo non mi sembra possibile né, tanto meno, progettarlo con gradualità. Tralasciamo poi la formidabile dotazione di nutrienti calibrati per la costruzione di una nuova vita. Chi ha fatto da consulente? Qualcuno degli chef in grande spolvero sugli schermi televisivi?

   Il lodevole compito di passare in rassegna un numero elevato di fenomeni naturali che spiegare con la forza del caso desta ilarità è stato svolto dal ricercatore statunitense Geoffrey Simmons[ii] che ha pubblicato il testo da cui sono ricavati gli esempi riportati di seguito.

Armi chimiche (176)[1]

a)   Lo scarabeo bombardiere africano conserva in due contenitori separati perossido di idrogeno (popolarmente acqua ossigenata) e idrochinone. Li scaglia contro la preda insieme creando un nuovo composto chimico che brucia il malcapitato. Speciali ugelli sparano 500 colpi al secondo (velocità 65 piedi al secondo-quasi 2km/s) in tutte le direzioni. Possono ferire un topo e gli occhi di molti animali. Per l'uomo l'effetto è il "Nairobi eye".

https://www.thoughtco.com/exploding-bombardier-beetles-1968236

        https://www.youtube.com/watch?v=TgqF-ND2XcY

  Migrazioni e orientamento (1352) La migrazione della farfalla monarca.

b)   Più di cento milioni di esemplari volano dal Nord America a un piccolo boschetto di abete sacro -abies religiosa- in una montagna del Messico Centrale a 2500 miglia di distanza, e nessuna ha mai fatto quel viaggio prima d'allora. Le generazioni che rifaranno il volo sono quelle dei pronipoti. Come si tramanda la direzione del volo? Come fanno a ritrovare lo stesso albero? Inoltre il loro corpo muta il metabolismo in vista della trasferta, accumulando lipidi.

   Autodifesa vegetale (1721)

c)    Quando Zea mais è attaccata da Spodoptera exigua (Nottua piccola) una farfallina, la sua saliva induce la pianta a rilasciare un segnale volatile che attrae la vespa femmina Catesia marginniventris che depone le sue uova nei predatori. Quando le larve si sviluppano uccidono le farfalline. Ma quando si dice la combinazione!

Il geco (768)

d)   Il geco può facilmente muoversi su ogni muro e su ogni soffitto senza cadere. La microscopia elettronica ha rivelato che ogni geco ha circa 500 milioni di ventose sulle dita; ognuna è larga circa 0,0000008 pollici. Anche le loro zampe hanno una particolare angolazione in modo che anche perdendo qualche ventosa non correrebbero rischi. Queste ventose sono anche in grado di autopulirsi. Immaginiamo un geco non ancora evoluto che dondola chiedendo aiuto perché ha ancora poca presa. Allo stato però non sono stati reperiti  predecessori.

Strani intrecci (1314)

e)    Una relazione simbiotica a tre è quella che si svolge tra certe formiche, afidi e milioni di batteri buchnera. Le formiche allevano gli afidi con la stessa cura che gli uomini dedicano al bestiame bovino. In cambio di protezione questi afidi addomesticati forniscono un nutriente succo zuccherino per le colonie delle formiche. I batteri buchnera, che vivono all’interno degli intestini degli afidi, cooperano nella sintesi di proteine fondamentali per la vita

Il cobra (1728)

f)     Un cobra può sputare con precisione veleno a 8 piedi di distanza (2 metri e mezzo ca.) causando grande dolore e cecità permanente. Milioni di anni di assidui allenamenti dietro a questo record?

Malaria (232)

g)    Si calcola che circa 500 milioni di persone siano colpite dalla malaria e che ogni anno muoiano a causa di questa malattia un milione di bambini. I primi sintomi sono febbre e brividi che spesso evolvono in anemia, convulsioni, coma, scompensi cardiaci e morte. Il ciclo vitale del patogeno richiede due ospiti, la zanzara Anopheles gambiae (anche se 60 altre specie possono fungere da vettori) e un essere umano. Una femmina non infetta punge e porta via un po’ di sangue da un individuo malato; ci sono milioni di opportunità in Africa, Sud America, e Asia. Il sangue ingerito porta gametociti maschili e femminili che non danneggiano la zanzara. Invece, si fondono nello stomaco della zanzara in un'altra forma chiamata sporozoite, che in qualche modo sa come recarsi nelle ghiandole salivari di questo insetto. Presto sarà tempo di un altro pasto, durante il quale una vittima non infetta si vedrà iniettare sporozoiti altamente infettivi che diventeranno merozoiti. Questi ultimi si riprodurranno a milioni nel fegato e nei globuli rossi dell’ospite umano. Si formano nuovi sporozoiti, un’altra zanzara punge ingerendo la forma infettiva e potendo ricominciando il giro con un altro eventuale ospite. Di recente, gli scienziati hanno scoperto che le persone infette dalla malaria hanno un alito che attira zanzare femmine non infette. Questi insetti possono percepire un particolare odore, simile all’aglio, anche a decine di metri di distanza. Come può un ciclo tanto complesso con tre differenti forme vitali e due organismi ospite essere scaturito da tentativi alla cieca?

   Come è facile capire gli esempi potrebbero continuare a lungo, e non c’è bisogno di andare lontano per reperirli. È un vero peccato che non si sia più capaci di ammirare la bellezza del mondo onorando nel contempo chi ne è l’Onnisciente Architetto.

 

 

 

 



[1] Il numero indica la posizione nell’edizione Kindle.



[i] Vedi R. Guénon, Simboli della Scienza Sacra, Adelphi, Milano 1997, cap.32 e 33; L. Charbonneau Lassay, Il Bestiario del Cristo, Tomo 2, Arkeios 1994, p. 273.

[ii] G. Simmons, Billions of Missing Links: A Rational Look at the Mysteries Evolution Can't Explain, Harvest House Pub 2007.

 

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